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IL PRINCIPE TIMIDO
Viveva una volta, in un lago incantato un principe che mai aveva baciato. Era tanto bello ma troppo timido, poverino e stava sempre chiuso nel suo fortino; ma un giorno una ragazza si perse nella foresta e per trovare la direzione fece croce o testa. Così arrivò davanti al castello non ne aveva mai visto nessuno tanto bello; Bussò alla porta un pò spaventata magari ci abitava una strega, un orco o magari una fata; invece aprì il principe con il suo azzurro mantello e lei spalancò gli occhi per quanto era bello; Si sentì triste perchè indossava stracci ed i suoi lunghi capelli erano legati con vecchi lacci, il principe era elegante e radioso ai suoi occhi assolutamente meraviglioso. "Salve, fanciulla. Posso aiutarla in qualcosa?" e intanto pensava che fosse bella come a Maggio una rosa. "Mi sono persa qui nella foresta e la notte ad arrivare è lesta", "Può passare la notte qui al castello c'è tanto spazio ed un caldo fuocherello " . La giovane entrò e ammirò lo splendore il profumo di zuppa ed il dolce tepore. "Cosa ci faceva nella foresta a quest'ora?" chiese il principe, guardandola ancora. "Seguivo un cavallo, uno splendido destriero lucente, dal mantello tutto nero", "E' il mio cavallo, gli piace vagare esplorare la foresta e poi tornare", "Ma lei vive qui da solo, completamente? un principe può avere tutto ciò che vuole facilmente" "Si, se intende oro e ricchezze solamente ma qualcuno che mi ami per ciò che sono difficilmente." "capisco cosa possa accadere quando guardano me solo gli stracci sembrano vedere", "Davvero non notano così tanta bellezza?" chiese lui, sentendo che nel suo cuore entrava una fresca brezza. "Davvero, principe, lei mi trova bella? Lei può avere chiunque, qualsiasi donzella", "E' la prima volta che nel cuore ho tanto coraggio" disse il principe e gli parve che lei del sole fosse un raggio. "Io non voglio qualsiasi donzella, voglio lei mia damigella voglio che sia sua qualsiasi mia ricchezza mi basta in cambio una sola carezza" Non mi serve la sua ricchezza, principe amato è una cosa che nella vita non ho mai desiderato. A me basta il suo amore e di essere al centro del suo cuore." "Io non sono mai stato innamorato ma quando l'ho vista arrivare su quel prato non mi è importato che di stracci fosse vestita lei ha portato gioia nella mia vita". E così il principe ha trovato la sua principessa che sia vestita di stracci, a chi in fondo interessa?
Willy il rospo
Il piccolo Willy è un rospo solamente e questo non gli va giù per niente, avrebbe voluto essere un cigno o magari un'aquila reale allora si che non sarebbe stato niente male, chi non ammira quelle lunghe penne bianche o le grandi ali di un'aquila di volare mai stanche, lui invece è piccolo e ha la pelle squamosa ma vorrebbe averla liscia come i petali di una rosa, non vive nel cielo azzurro o in un prato profumato di quello non si sarebbe lamentato, abita invece in un verde stagno dove il massimo divertimento è fare un bagno, ma lui sogna grandi avventure lotte, draghi, lucenti armature, ma sognare non gli può certo bastare il mondo è grande e lo vorrebbe esplorare. Così quando vicino allo stagno passa un treno decide di saltare su in un baleno. non sa dov'è diretto o qual è la destinazione ma per lui è una grande occasione. In una carrozza entrò e si nascose quante c ene erano di cose! valigie, zaini, sacchi e sacchettini e davanti a lui si muovevano piedi grandi e pedini. C'era musica, chiacchiere, voci mentre le ruote del treno si muovevano veloci. Il fischio del treno arrivò all'improvviso ed un pizzico di paura si potè vedere nel suo viso, decise di spostarsi da quel vagone per lui c'erano troppe persone; si spostò nel vagone animali con mucche, cavalli e maiali. "Ehi, amici" con un saluto Willy salutò ma nessuno di attenzione lo degnò, "Anche voi siete in cerca di avventura? Finalemnte siamo lontani dalla solita natura!" "Non vedo l'ora di vedere una città chissà quante cose ci saranno da fare là. Mi ero stancato della solita vita avevo bisogno di una lunga gita. E voi dove pensate di andare?" chiese, tanto per chiacchierare. Un cavallo si voltò a guardarlo. "Ehi, amico. Meglio che non parlo. Mi stanno portando in una stalla non sarò più libero come una farfalla, un aratro dovrò trainare passerò la giornata a faticare, niente più galoppate sul mio immenso prato niente più mele attraverso lo steccato" "Oh, mi dispiace, amico, davvero" disse Willy con animo sincero "Io invece in una fattoria verrò portata" dice una mucca,. sconsolata "Dovrò fare il latte anche quando mi sarò stancata" Willy prova pietà lui sa quanto è importante la libertà. Quando arriva a New York è sbalordito gli sembra di toccare il cielo con un dito, taxi gialli, altissimi grattacieli e tanta confusione ha difficoltà a camminare tra tutte quelle persone. La città è magnifica ma Willy non si sente tranquillo si sente sballottato come un birillo. Troppo caos, troppo cemento Willy sentiva di avere un ripensamento. Al'improvviso gli mancava il suo stagno le libellule, le rane, fare il bagno. Si diresse velocemnte al parco e si sistemò sotto un ponte con l'arco. Almeno lì c'era l'acqua, un prato, il cielo aperto ma era tutt'altro che deserto, c'erano troopi adulti e troppi bambini cani, gatti, tanti passeggini. Non riusciva sentire il guizzo dei pesci o le rane gracchiare Willy a casa voleva ritornare. Chi diceva che bisognava per forza allontanarsi da casa per vivere un'avventura? Gliene dava tante possibilità anche la natura. D'ora in poi non si sarebbe più lamentato e per un bel pò dal suo stagno non si sarebbe allontanato.
NINNA NANNA IN RIMA
Ho scritto questa ninna ninna quando è nata mia figlia. Ogni giorno ne aggiungevo un piccolo pezzo, mentre la dondolavo. Non voleva mai dormire per cui è davvero lunga:) Io usavo il mio ritmo ma ognuno può schegliere il suo o leggerla semplicemente così, come una filastrocca:).
Piccolina della mamma piccolina fai la nanna, e nel tuo paese delle meraviglie parlano persino i pesci e le conchiglie, e le casette sono tutte gialle appese alle pereti ci sono enormi palle, e le porticine sono di cacao e nocciole non esistono persone che sono troppo sole, e le formichine giocano a nascondino, i leoni dormono sui rami di un pino, le cicale cantano l'inno nazionale il coniglietto Bunny fa un gelato speciale, e le casette sono tutte di panna con una spruzzatina di zucchero di canna. E di mattina arrova un ragazzino che lascia davanti alla porta un piccolo giornalino, lì ci sono scritte solo belle notizie con un inchiostro fatto di more e liquirizie. E se arrivi in fondo alla via ti trovi davanti ad una strana fattoria, nella fattoria ci sono quattro stanzoni che rappresentano le quattro stagioni, se entri sulla destra c'è un enorme sole che ognuno accende e spegne ogni volta che vuole, se vai sulla sinistra c'è un'enorme luna e piovono stelle che portano fortuna, se vai al primo piano è sempre primavera e brillano le lucciole quando viene la sera, e se poi arrivi all'ultimo piano ecco che dilaga un brutto uragano, ma se poi apri un colorato ombrello il tempo ad un tratto si fa sempre più bello. E poi se ti affacci alla piccola finestra e sposti con la mano l'allera ginestra, ti trovi davanti ad un mare immenso con un profumo ed un colore intenso, e lì nuotano piccoli pesciolini che fanno a gara come veri ballerini, e lì navigano piccole barchette fatte con il pane ed il pomodoro a fette. C'è una nuvoletta interamente rosa su cui una fatina dorme e si riposa. E c'è un'altalena che scende giù dal cielo tutta infiocchettata con un candido velo, lì dondola una piccola fatina che sta sognando un viaggio in Cina. Ed ecco che arriva una vecchietta che ti legge la fiaba più bella che è stata mai letta, parla di gnomi, fate e folletti che proteggono i bambini dormendo sui tetti, e spruzzano sugli occhi polvere di stelle per rendere le notti ancora più belle. E quando decidi di uscire dalla porta ti trovi davanti ad un'enorme torta, ha dieci piani e proprio in cima c'è un bigliettino con una rima, e il biglietto ecco cosa dice: 'piccola mia, ti auguro di essere sempre felice, che nessuna lacrima bagni mai il tuo viso ma sia dipinto sempre un gran sorriso".
NINNA NANNA
Precedentemente ho inserito la ninna nanna che ho inventato per fare addormentare mia figlia. Adesso, per equità :), vorrei inserire la ninna nanna che ho inventato per mio figlio. La metto tra le filastrocche ma, in realtà, non è in rima. Ed è anche molto più corta della prima perchè, al contrario di mia figlia, mio figlio si addormentava praticamente subito:) Anche se breve, mi piaceva tantissimo cantarla.
C'è una piccola porta in un cuore di mamma circondata da fiori che profuma di miele, e se entri li dentro e lo fai in punta di piedi troverai un lettino per un bimbo piccino; un lenzuolo di sole una coperta di viole, una nuvola bianca che ti fa da cuscino; una musica dolce ti fa fa fare la nanna, e sai chi è che la suona è quel cuore di mamma.
Filastrocca sulle Parole
A volte i grandi proprio non li riesco a capire con i loro strani modi di dire, oggi papà davanti alla porta ha detto: 'Oggi ho la luna storta', allora sono corso in giardino, su una piccola duna e ho controllato la luna, ma a me sembrava come tutte le altre volte mi sono chiesto: 'ma davvero esistono lune storte?'. La mamma gli ha detto che anche lei si è svegliata con il piede sbagliato ma quale piede è? Quello di quale lato? Sarà che la mattina per svegliarmi faccio una gran fatica ma quale piede metto prima per terra non guardo mica! e quando mia sorella ha pianto per il compito in classe che ha sbagliato mia madre le ha detto: 'non piangere sul latte versato', io ho guardato in giro, pure il frigo ho aperto ma di latte versato non ce n'era di certo, mia sorella è convinta che prenderà un brutto voto ed è disperata e papà le ha detto : 'non vendere la pelle dell'orso prima di averla cacciata', mentre ascoltavo, gli occhi si stavano spalancando ma qui intorno ci sono orsi? Ma da quando? Ma dove sono questi orsi se noi stiamo al mare? Al massimo si può andare a pescare. Sapete che vi dico? Rinuncio a capire chissà se da grande anche io queste stranezze le comincerò a dire!!!
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